The End Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. E’ un tabù. La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita. Uno spettro scuro di cui abbiamo infinitamente paura. In modo estremamente tragico. In modo estremamente comico. Oggi invecchiare come ammalarsi non è consentito. Il mito dell’eterna giovinezza dilaga. Ci stiamo trasformando in un mondo di Dorian Gray. Ci guardiamo e proviamo a fotografarci. A interrogarci sulle ragioni che ci portano a vivere la morte come un corpo estraneo. Violento. Traumatico. Un evento con cui non convivere e non riconciliarci. note biografiche Il primo spettacolo, Panopticon Frankenstein, è il risultato del lavoro svolto all’interno del carcere di Montorio. Lo spettacolo nel 2006 è finalista della prima edizione del Premio Scenario Infanzia e nel 2007 è vincitore di Piattaforma Veneto di Operaestate Festival Veneto. Sempre nel 2007 la compagnia debutta con Underwork-spettacolo precario per tre attori tre vasche da bagno tre galline e vince l’undicesima edizione del Premio Scenario con made in italy. Quest'ultimo debutta a Gennaio 2008 e nello stesso anno è candidato ai Premi Ubu nella categoria miglior novità italiana / ricerca drammaturgica; nel 2010 vince la prima edizione del premio Vertigine. Nel 2009 debuttano Pornobboy e Pop star e alla compagnia viene assegnato il Premio speciale Ubu. Nel 2010 debutta The best of che nello stesso anno vince la prima edizione del Premio off del Teatro Stabile del Veneto. A gennaio 2011, dopo alcune tappe di avvicinamento, debutta The end. |
Orestiadi : The End - di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
La Redazione
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