Uri Caine, pianista di jazz,
sperimenta nuovi linguaggi
Uri Caine è oggi uno dei mostri sacri del linguaggio musicale. Affinatosi su quello del jazz, Caine ha da sempre cercato però nuovi linguaggi all'interno del macrocosmo musicale. La sua sostanziale ricerca lo ha condotto nel tempo ad intessere rapporti con quel mondo musicale cosiddetto classico con la lingua del blues. In questo ambito ha quindi coniugato la musica di Mahler, di Mozart, di Bach, di Wagner con le possibili strade del jazz, ha cioè sperimentato per poter produrre qualche cosa di nuovo nell'oramai vetusto ambito dei consueti linguaggi musicali. La sua origine rimane però quella di pianista jazz ed in questa veste è giunto a Matera per celebrare i 30 anni di attività di uno storico sodalizio come l'Onyx Club che regge le intemperie del tempo in una regione, la Basilicata, spesso priva di stimoli interessanti e di investimenti nutrienti. Uri Caine ha suonato con il suo trio sulla terrazza delle Monacelle, luogo molto caratteristico dei Sassi. Con lui Marc Helias al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria. E' stato un concerto molto intenso, concentrato, dove nella durata del tempo, i tre si sono divertiti a creare, ricreare, disfare e rifare un filo rosso che è poi tipico della creatività di Caine. In particolare l'intesa con Penn è incredibile, batterista che usa il suo strumento come pochi, andando quindi a scandagliare sonorità spesso inedite e creando un sonus che ha dell'ancestrale. Dal canto suo Helias sfodera una tecnica prodigiosa ed una ricercatezza d'intesa molto raffinata. Pertanto il trio di Caine ha prodotto un risultato molto esaltante, talmente convincente che la possibilità di rinnovare l'ascolto per ulteriore tempo era ben chiara nel pubblico che ha applaudito con entusiasmo. Caine rimane un artista di alta classe, pianista dal tocco intenso, dall'uso accordale molto interessante, il vero deus ex machina del trio. E' evidente come la sua cultura musicale apra ad orizzonti innovativi, di ricerca, come è d'altronde la sua presenza nel campo della musica, di un ricercatore di antiche sonorità proiettato al futuro.
Marco Ranaldi