Lamezia Terme
Alla terza giornata di "Fare Critica"
trionfa il super premiato "Due passi sono"
di e con Carullo-Minasi
Con la terza giornata si è continuato il percorso al Chiostro di San Domenico di Lamezia Terme del ciclo degli incontri dedicati al tema "Fare Critica" dell'omonimo Festival.
La tornata degli incontri prevedeva la presenza di Antonello Antonante, direttore del Teatro dell'Acquario di Cosenza, di Mario Mattia Giorgetti, direttore di Sipario, Giuseppe Soluri dell'Ordine del Giornalisti della Calabria e della professoressa Maria Scaramuzzino, la Compagnia Carullo-Minasi che hanno reso la loro testimonianza intorno al tema del "Fare Critica".
La giornata, anticipata dalla proiezione di due cortometraggi muti di George Miélèis, uno dedicato a "Barblu" e l'altro a "Cenerentola", si è conclusa con lo spettacolo, super premiato a partire dal 2011 in poi, "Due passi sono" di e con Giuseppe Carullo e Cristina Minasi, una coppia in vita e in arte, che si è cucita addosso una drammaturgia autobiografica, fatta di incomprensioni, scontri, malintesi, adottando un linguaggio dal sapore ioneschiano, farcito con momenti di poesia e amore.
Uno spettacolo struggente sia per la particolare intesa tra i due, così minuti in scena per la loro fisicità, ma grandi per l'interpretazione resa, sia per le già collaudate repliche, oltre cento; lei dinamica conduceva il gioco, lui timido e sottomesso le faceva da spalla: ritmo, pause e tempi perfetti.
Il tutto si svolge intorno a due sedie colorate, una di schiena all'altra, un finto fiore, un girasole, allungabile come a scandire il tempo che passa, un cuscino da notte contenente un velo e un abito da sposa polveroso che usciranno per concludere il finale della messa in scena, il loro matrimonio; lei vestita con un abito colorato da favola per bambini, entrambi muniti di occhiali da vista, questi pochi elementi significativi sono bastati a creare un atmosfera da sogno metaforico, che il pubblico ha applaudito a lungo, con sentita partecipazione.