Cosa ha voluto dimostrare l'attore Giorgio Albertazzi partecipando alla trasmissione televisiva "Ballando con le stelle", in onda su Rai uno?
Che nonostante l'età, novant'anni, ama sfidare il tempo, gli acciacchi, facendo appello al suo ruolo e immagine di uomo di spettacolo?
Ha voluto stupire se stesso, mettendosi alla prova, e il suo pubblico che lo ha sempre seguito nelle sue performance teatrali?
Oppure è alla ricerca di visibilità poiché il Sistema produttivo teatrale Italiano lo sta ignorando?
Pensiamo questo perché lo abbiamo visto circa un anno fa in una rilettura de "Il mercante di Venezia" di William Shakespeare al teatro Ghione di Roma, nel ruolo dell'ebreo Shylock; spettacolo che non ha trovato piazze, cioè non è stato accolto dalla distribuzione, nonostante gli sforzi di coloro che lo hanno prodotto e di quelli che vi hanno partecipato. Neppure la sua Firenze non ha voluto rendergli omaggio.
Ha voluto dimostrare di essere ancora un "leone" che ruggisce, dando una zampata a chi non crede più in lui?
Sono tante le domande che ci poniamo per cercare di capire perché un Attore della sua portata si espone ad un rischio cosí alto, fino ad apparire una triste star sul viale del tramonto, che non vuole abbandonare la scena.
La giuria, così avara con le esibizioni delle precedenti coppie di danzatori, è stata molto generosa con il vecchio Albertazzi, premiando più il suo coraggio ad esporsi a questo concorso televisivo che le sue capacità di danzatore, perché quelle, anche se impreziosite di frasi recitate su un fiato ansimante per i movimenti, erano accenni e nulla più.
Ci piacerebbe conoscere l'opinione del pubblico televisivo se ha gradito questa esibizione apprezzando la generositá di un artista che vuole ancora dare, oppure se la perfomance è stata vissuta come una dimostrazione di quanto sia forte il suo ego.
Ma la vera motivazione, quella vera, intima, sincera ce la può fornire solo Albertazzi.
Giorgio Albertazzi "promosso" a "Ballando con le stelle"
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