Bucarest, una città
che pulsa di teatro
Dal 24 ottobre al 2 novembre, nella città di Bucarest regna il teatro, grazie al Festival Nazionale del Teatro alla sua 24esima edizione, che ogni anno raccoglie il meglio e il più innovativo delle proposte creative del proprio Paese e le distribuisce in molti spazi teatrali, dal centro all'estrema periferia; e, incredibile a dirsi, tutte le sante sere, e anche i pomeriggi, un esercito di giovani, meno giovani e anche attempate signore, si muovono per entrare in rapporto con gli spettacoli; comuni cittadini
che e nell'arco del periodo, s'incontrano, si conoscono, dialogano, vivono una libertà da molto tempo agognata.
Il teatro li ha uniti, proprio in un momento in cui siamo tutti "succhiati" da diabolici strumenti tecnologici che isolano, dividono, quali televisione, computer, iPad, cellulari e via dicendo. Il teatro riporta in primo piano il piacere di vedersi, confrontarsi, partecipare, esserci, vivere in comunità.
Il modello di questo festival, che potrebbe avere il sapore di una torta autarchica, in realtà è una vetrina che consente di vedere cosa si produce in ogni angolo della Romania: è un valido censimento teatrale per il pubblico di questa Bucarest che in ogni angolo mostra i segni della rinascita. Di un orgoglio ritrovato.
In questo campionario di spettacoli, avvallati dalla direttrice Marina Constantinescu, osservatori internazionali curiosano, indagano, intrecciano relazioni per probabili progetti. Infatti, gravitano non solo critici, giornalisti, ma anche direttori di teatri europei, che vengono ospitati, coccolati, intervistati, coinvolti per un nuovo futuro del teatro romeno, che vanta formidabili attori, umili nella vita e grandi nella loro professione, registi esplosivi di idee e di creatività. Insomma, pur vivendo in una crisi che ci attanaglia tutti, qui si crede nel teatro, nel teatro che salva, di qualsiasi genere possa essere: dalla tragedia alla commedia, dalle performance di danza alla commedia musicale; dai monologhi al teatro-documento; da autori classici ai contemporanei. Registi consolidati e giovani emergenti, una moltitudine di attori sono attivi, si mettono in campo. E la città pulsa, vibra, offrendo il piacere di alimentarsi di teatro: pane del nostro sapere.
Il Festival: una macchina complessa, ma funzionante
Ci sembra utile segnalare ai nostri lettori, come funziona questo importante Festival. Pertanto, abbiamo voluto incontrare la direttrice, Marina Costantinus perché ci spiegasse tutta la macchina organizzativa e, quindi, sapere cos'è questo Uniter, sapere esattamente il budget che hanno a disposizione quest'anno, come avviene il rito delle scelte degli spettacoli, se ancora esiste un premio. E poi sapere se esiste una strategia per arrivare a creare rapporti con altri festival internazionali o teatri.. .ecco cosa ci ha detto.
Io ritorno dopo sei anni alla direzione del festival perché l'ho già diretto negli anni 2005, 2006 e 2007. Uniter raccoglie più soggetti, che formano una unione di organizzazioni per le creazioni teatrali, si tratta di una associazione non governativa di tipo ONLUS. È il Senato che sceglie il direttore di questo festival, insomma è un'unione di professionisti.
Ma come avviene la scelta degli spettacoli, qual è la metodologia?
La scelta si basa su una stagione di un solo anno del calendario, io ho fatto la scelta dell'anno 2013 /2014.
Si, ma non crediamo che lei abbia avuto la possibilità di vedere tutti gli spettacoli?
Sì, perché io sono critico del teatro, il mio obbligo sarebbe proprio questo di vedere tutti gli spettacoli. Faccio uno sforzo molto grande perché ho cercato di essere un po' dappertutto, anche nei posti dove sapevo che non ci sarebbe stato nessuna scelta, non ho mai fatto una selezione guardando il DVD.
Interessante questo, pensavamo ci fosse un rito diverso, che tutti teatri della Romania mandassero una documentazione e poi una commissione, diciamo decide...
No, per questo lo sforzo è molto grande.
Sarà molto corteggiata, allora?
No, no, ho un rapporto molto speciale dopo 25 anni nel campo teatrale.
Allora, lo Stato dà i soldi all'UNITER?
Sono tre organizzatori l'Uniter, il Comune di Bucarest e il ministero della cultura e poi anche glii sponsor.
E il budget totale con quale criterio viene spartito? Alle compagnie vengono riconosciuti dei cachet?
No, io pago il vitto, alloggio e trasporto e anche un per diem e soldi per gli interpreti.
E gli incassi?
Io sono in una sorta di partnership con tutti i teatri e gli incassi rimangono ai teatri. I teatri sono i miei partner, io non pago un affitto per i teatri, quindi tutti gli incassi ottenuti dalla vendita dei biglietti rimangono ai teatri, ogni teatro stabilisce il prezzo dei biglietti, quindi c'è un guadagno anche per i teatri.
Abbiamo chiesto quest'incontro proprio perché ci piace questa macchina, perché in Italia non è così. In Italia in genere si dà un cachet alle compagnie secondo gli attori se sono di grande valore, se sono importanti o no e a una piccola compagnia si dà quasi niente, e quindi non va bene.
Il ministero quanto tempo prima dispone del budget perché a volte in Italia arriva la conferma del budget pochi mesi prima del festival E quindi diventa difficile programmare quando non sai di quanto disponi. Qui avviene un'anno prima o pochi mesi prima?
Ora siamo a 24ª edizione del festival ed è l'unico festival nazionale di teatro e il ministero della cultura ha la sue responsabilità, ma dal punto di vista politico le cose non stanno sempre bene, sono in cattive acque, ma nonostante la situazione probabilmente anche il mio nome ha avuto un certo peso perché non ho avuto alcun problema per quanto riguarda il finanziamento e al ministero, dal momento che sono diventata di nuovo direttrice del festival, c'era un vuoto di potere al ministero della cultura, dopo le dimissioni del ministero della cultura sono andata da lui e ho presentato il progetto del festival e gli ho detto chiaramente che avevo bisogno di una certa somma e non di un'altra cosa. Nel budget del ministero questo festival e anche altri festival importanti avevano un budget zero perché un'altro ministro aveva deciso che andava bene così e allora questo ex ministro della cultura che era anche vice premier del governo ha dato un decisione del governo proprio per stanziare dei finanziamenti per questo festival. Lui è un uomo di cultura aldilà delle cariche che ricopre, lui era già stato ministro della cultura e con lui le cose sono andate sempre bene.
Questo è un festival nazionale, ma pensate sempre di dare visibilità alla drammaturgia romena, a quelle comunità di lingua tedesca, yiddish ecc , oppure pensate di aprirvi anche a spettacoli internazionali?
Io penso solo al valore indifferentemente dall'origine dello spettacolo quindi non importa se un spettacolo viene recitato in ungherese o tedesco o yiddish, l'importante che sia uno spettacolo di qualità e quindi vieni inserito nel festival. Per quanto riguarda la partecipazione internazionale abbiamo già ospitato varie compagnie e autori dall'estero.
Avete anche rapporti con altri festival per eventuali scambi?
Abbiamo sempre avuto questi rapporti. Ci sono spettacoli che sono stati visti a nostro festival poi hanno fatto tournée all'estero; faccio un esempio: lo spettacolo di Faust di Silviu Purcârete che il direttore del festival di Edinburgo ha visto nel 2007 poi l'ha voluto nel suo festival.
Dovendo proporre uno spettacolo di questo festival all'Italia che titolo ci propone?
Non so esattamente cosa succede in Italia in questo momento nel settore del teatro, prima ero più aggiornata, non so se si va più verso il teatro-danza o teatro di prosa.
Noi abbiamo, tra gli altri, due grandi festival, uno in Roma "Europa festival" e poi c'è "Napoli Europa Festival" che è aperto internazionalmente e quindi sono due sedi dove si possa proporre degli spettacoli. Sipario tiene rapporti con questi direttori e suggeriamo spesso ai direttori spettacoli da invitare; e allora mi sarebbe piaciuto sapere se abbiamo delle idee in comune.
Voi quali compagnie invitereste, in quel poco che avete potuto vedere?
Beh, noi abbiamo visto pochi spettacoli, ma proporremmo Victor perché in Italia è stato molto rappresentato anche da registi importanti e poi non ci dispiacerebbe Cabaret, questi sono i due che secondo noi potrebbero passare uno perché è un musical e l'altro perché è una rilettura.
Sarebbero anche le mie scelte, due spettacoli molto diversi. La mia prima scelta sarebbe West Side Story ma è molto costoso ma è uno spettacolo unico. Ci sono 21 attori. I migliori del paese; abbiamo fatto un'audizione. Leonard Bernstein ha scritto West Side Story per attori non per cantanti E questo è stata la nostra linea e loro hanno studiato insieme dal 18 agosto; e c'è la migliore orchestra di Romania con loro sul palco di giovani e anche il direttore dell' orchestra è giovane ma ha già diretto a Vienna. Abbiamo pensato che questo spettacolo fosse una manifestazione degli attori giovani perché loro hanno dei problemi, lo Stato non gli dà molto retta, c'è molto disoccupazione e ha avuto un successo immenso.
Andiamo sul pratico, quanto costa lo spettacolo,mperché se lo proponiamo ce lo chiederanno?
Saprò tutto la prossima settimana con precisione.
Per questi aspetti tecnici ci risentiamo.
Il "Victor" di Silviu Purcârete
affascina il pubblico romeno
Il Festival Nazionale del Teatro romeno, alla sua 24esima edizione, ha trovato il suo punto di forza nel regista Silviu Purcârete, che già ammirammo nell'edizione passata in cui assistemmo allo spettacolo Un cappello di paglia di Firenze.
Siamo tornati a indagarlo, a studiarlo, (si tratta di un regista che ama scardinare un opera per riproporla con la sua visione provocatoria e fantastica, che ama sorprendere con intelligenza) nello spettacolo Victor o i bambini al potere di Roger Vitrac, testo partorito nel 1928, in pieno clima e fervore surrealista del gruppo fondato d Breton e Lautreamont, di cui Vitrac fece parte, ma che fu anche espulso.
Roger Vitrac (Pinsac, 17 novembre 1899 – Parigi, 22 gennaio 1952) è stato un commediografo francese. Commediografo, ma anche poeta, giornalista e regista, Vitrac viene considerato un precursore del Théâtre Nouveau.
Trasferitosi a Parigi nel 1910, si appassionò ai testi poetici e teatrali di Lautréamont e Jarry, quindi fondò la rivista Aventure con gli amici Marcel Arland, François Baron, Georges Limbour e René Crevel. Incontrati André Breton e Louis Aragon nel 1921 si unì al gruppo della rivista La révolution surréaliste, per poi staccarsi e insieme ad Antonin Artaud fondare nel 1926 il Théatre Alfred-Jarry, dove rappresentò proprie opere. Il suo teatro, vicino a quello di Alfred Jarry, intreccia un'amara concezione dell'esistenza e una violenta critica dei valori borghesi con audacie espressive di gusto surrealista. Raggiunse successo soprattutto postumo grazie ad alcune regie di Jean Anouilh negli anni 1960 e viene considerato anche precursore del teatro dell'assurdo.
Victor. O i bambini al potere è una delle costruzioni teatrali più sapienti e più pazze, più demolitorie e addirittura più poetiche, più irrisive e più blasfeme, dove il dio da bestemmiare è il dio della borghesia, oggi facilmente odiabile. In una parola è proprio il prodotto altissimo di un surrealismo che doveva far nascere, in quei magnifici anni di prima metà del secolo, il teatro Alfred Jarry. La funzione demolitrice della ipotesi surrealista era di assoluta libertà da schemi sociali, e la collocazione dei personaggi in un universo geograficamente definito era parsa, per esempio in Jarry, un ghignante trucco.
Non sono molte le opere di Vitrac rimaste in vita. Solo Victor ha trovato interesse grazie all'invenzione di affidare ad un bambino di nove anni, interpretato sempre da un adulto, con capacità di sapere tutto, giudicare tutto e fustigare il proprio nucleo familiare dai comportamenti immorali.
In Italia, è stato messo in scena da Giorgio de Lullo, da Mario Missiroli, Giancarlo Sepe e altri di cui non ricordiamo i nomi, negli anni in cui portarlo in scena era motivo di orgoglio per registi che volevano essere contestatori e innovativi.
Ora, questo testo, a distanza di tanti anni dal suo debutto, avvenuto il 12 settembre del 1909, a Parigi, viene proposto in Romania dalla Compagnia Hungarian State Theatre, Cluj.
Ci sorge spontanea la domanda se oggi ha veramente senso proporre un'opera che nella mente dell'autore, con la forza fantasiosa del surrealismo, della visione patafisica, voleva denunciare la decadenza morale e sociale della borghesia francese di allora. Siamo convinti, però, che il regista Purcârete, l'abbia scelta non tanto per i suoi contenuti orientati al degrado borghese -validi oggi più che mai nel contesto della società romena, dopo essere uscita della dittatura- ma che l'abbia scelta anche perché consente di sprigionare una creatività dirompente, ricca di colpi di scena, di fare agire, modellare gli attori in uno spartito recitativo multiplo, per attori totali, da collocarsi in uno spazio carico di richiami simbolici.
Infatti, il regista, per il suo Victor, ha messo insieme una compagine di attori eccezionali, disponibili, convinti nel fare tutto ciò che la regia richiedesse, che meritano di essere menzionati Áron Dimény, Zsolt Bogdán, Emőke Kató, Csilla Varga, Csilla Albert, Ervin Szűcs, Andrea Vindis, József Biró, Enikő Györgyjakab, Levente Molnár; ed ha dimostrato le sue grandi qualità di scrivere scenicamente, di conoscere i meccanismi della teatralità. Insomma, il testo di Vitrac assurge a pretesto creativo, ad atto necessario, scardinante, da offrire ad un pubblico che si affascina alla libertà di espressioni in palcoscenico, che coglie gli aspetti grotteschi, ironici, surreali, appunto, che emergono in questa messa in scena, che è stata lungamente acclamata, applaudita, con amore liberatorio.
VICTOR OR POWER TO THE CHILDREN by Roger Vitrac Translated by: József Vinkó Cast: Victor, aged nine: Áron Dimény Charles Paumelle, Victor's Father: Zsolt Bogdán Émilie Paumelle, Victor's Mother: Emőke Kató Lili, Servant girl: Csilla Varga Esther, aged six: Csilla Albert Antoine Magneau, Esther's Father: Ervin Szűcs Thérèse Magneau, Esther's Mother: Andrea Vindis Generalul Louségur: József Biró Ida Mortemart: Enikő Györgyjakab Physician, mute lady, Maria, the servant : Levente Molnár Directed by: Silviu Purcărete Set Design: Dragoș Buhagiar Original Score: Vasile Șirli Hungarian State Theatre, Cluj Bulandra Theatre, Toma Caragiu Hall 25-26 ottobre 2014 |
“Mozart steps”,
oltre trenta attori che danzano. Successo.
Dopo circa 40 minuti di bus, si arriva al Centro Culturale Ion Manu per la sua inaugurazione: è stato inserito nel programma del festival con lo spettacolo Mozart steps, presentato come evento di teatro-danza moderna. La curiosità è stata tanta, poiché abbiamo appreso che la compagnia non era formata da danzatori ma da circa trenta attori, metà donne e altrettanti uomini, di tutte le taglie e stazze: alti e bassi, cicciotti e segaligni; attori che si sono consegnati al coreografo Gigi Căciuleanu ritenuto ottimo creativo e di qualità per impegno sociale nell'ambiente dei ballettomani, ma che stavolta, con grande disinvoltura, ha messo le mani, anzi i piedi, o meglio mani e piedi, in testa ai giovani interpreti che ce l'hanno messa tutta nel soddisfare le figurazioni coreografiche, molto ripetitive, finalizzate a continue camminate, simbolo della folla, poi corpi che corrono, si uniscono, si aggrovigliano, si sollevano, che richiamano una ritualità del nostro vivere. E poi un continuo gioco di oggetti coi quali ci rapportiamo e confrontiamo quotidianamente: camicie, lenzuoli, bastoni, sacchi a cui siamo legati da corde, tutti elementi materici che sono serviti a organizzare continue composizioni, a volte dinamiche, a volte statiche, immagini ed espressioni di volti con sguardi sbarrati nel vuoto, di bocche che mormorano: tutti segni da decodificare, non sempre facili. Insomma, un'ora e passa con attori i cui corpi si impegnano a soddisfare la fantasia del coreografo, agendo su una colonna sonora che non era altro che la somma di tanti motivi che spaziavano da riti liturgici, canti orientali, musiche note di Mozart e altri autori, passaggi lirici: tanti spezzoni musicali che hanno accompagnato, e accompagneranno ancora il nostro vivere, il nostro crescere.
Evento coraggioso, che ha fatto bene agli attori sicuramente per la loro formazione, ad altri del pubblico ha procurato un po' di noia, ad altri ancora meraviglia. I partecipanti romeni, comunque, sempre numerosi e generosi, non hanno lesinato gli applausi ed hanno salutato con ammirazione gli attori volonterosi.
Prima di uscire dal teatro, nel foyer, il pubblico è stato invitato a osservare la mostra di quadri, foto, lettere, cartoline, collages di Ion Manu, padre di Sanda Manu, professoressa di recitazione, nonché regista, introdotta dalla direttrice del festival Marina Constantinescu e da lunghe testimonianze. Coro di applausi alla conclusione del rito.
MOZART STEPS (dance performance) by Gigi Căciuleanu Cast: Veronica Arizancu, Florin Coşuleţ, Ali Deac, Diana Fufezan, Raluca Iani, Adrian Matioc, Adrian Neacşu, Cătălin Pătru, Daniel Plier, Arina Ioana Trif, Vlad Robaş, Marius Turdeanu, Gabriela Pârlițeanu, Liviu Vlad, Anca Pitaru, Vlad Bacalu, Anton Balint, Cristina Blaga, Paul Bondane, Iulia Popa, Tudor Răileanu, Maria Soilică, Cristi Timbuş, Maria Tomoiagă, Alexandra Şerban, Iustinian Turcu Choreography: Gigi Căciuleanu Set Design: Gigi Căciuleanu "Radu Stanca" National Theatre, Sibiu "Ion Manu" Cultural Centre Otopeni 27 Ottobre 2014 |
Negli spazi dell'Odeon
è di scena la denuncia
"Typographic Capital Letters"
di Gianina Cărbunariu
Al teatro Odeon, nella sala preposta per un teatro innovativo, abbiamo assistito nel tardo pomeriggio a Typographic Capital Letters, di Gianina Cărbunariu, spettacolo di teatro- documento che narra le vicende drammatiche che subisce un ragazzo desideroso di denunciare gli abusi della dittatura usa scrivere di nascosto sui muri la sua protesta contro il regime e strilli di "Libertade" .
Atto perseguito dalla legge della dittatura con pene singolari, che la società romena conosce molto bene. E bene ha fatto l'autrice a costruire un'opera che spiegasse ai giovani di nuova generazione quanta sofferenza abbia accompagnato il popolo della Romania soggiogata da anni dal despota Ceaușescu.
Lo spettacolo si snoda attraverso una serie di racconti supportati da un abile struttura tecnologica di riprese televisive utili a mostrare amplificati documenti, dettagli e volti degli attori, cinque giovani agguerriti e motivati e da scene drammatiche riproducenti la storia del ragazzo, della di lui madre, e di altri personaggi coinvolti nei fatti.
Uno spettacolo "lezione" potremmo definirlo che il pubblico molto giovane ha veramente apprezzato, offrendo ai cinque attori Cătălina Mustață, Alexandru Potocean, Gabriel Răuță, Mihai Smarandache, Silvian Vâlcu. Calorose chiamate plaudenti.
TYPOGRAPHIC CAPITAL LETTERS by Gianina Cărbunariu Cast: Cătălina Mustață Alexandru Potocean Gabriel Răuță Mihai Smarandache Silvian Vâlcu Directed by: Gianina Cărbunariu Set Design By: Andrei Dinu Choreography by: Florin Fieroiu Music by: Bobo Burlăcianu Light design: Andu Dumitrescu Odeon Theatre, Bucharest Odeon Theatre, Studio Hall 28-29 ottobre 2014 |
"The Devil's Casting"
di Radu Afrim
Di altra natura teatrale, di altro genere drammaturgico, ma sempre di denuncia satirica, è stato lo spettacolo visto alla sera nella sala principale dell'Odeon, dal titolo significativo The Devil's casting di Radu Afrim, dove ben sedici attori di grande bravura sono coinvolti a dar vita a scene grottesche di personaggi strambi, eclettici, chiamati a dimostrare le loro capacità perfomative, alla maniera di "X factor" o dei "talent show" televisivi, con tanto di giuria esigente, per far parte di una recita-festa di compleanno del piccolo figlio di un prestigioso uomo, ricco e potente, che vuole offrire alla prole come regalo, segno d'amore e grandezza di mezzi.
Satira frizzante, sul binario della farsa, ricco d'invenzioni burlesche; oltre un'ora di divertimento per un pubblico numeroso e giovanissimo, assiepato sul palcoscenico, ai bordi dello spazio d'azione, chi su panche, chi per terra; e già questa immagine rendeva entusiasmante l'evento animato da un cast eccezionale, formato da questi bravissimi attori Berekméri Katalin, B. Fülöp Erzsébet, Bokor Barna, Kiss Bora, Galló Ernõ, Gecse Ramóna, László Csaba, Ciugulitu Csaba, Moldováa Orsolya, Nagy Dorottya, Ördög Miklós Levente, Ruszuly Ervin, Lõrincz Ágnes, Somody Hajnal, Szabadi Nóra, Gergely Botond.
THE DEVIL'S CASTING by Radu Afrim Cast: Szidónia Galló; Kati: Berekméri Katalin Profesoara Bözse: B. Fülöp Erzsébet Courier Father Barnaș the Red-Hair waiter: Bokor Barna Hungarian Voice: Kiss Bora Levi Galló; The Gala Rat: Galló Ernõ Secuianca; Lady Baba: Gecse Ramóna Chief Choreographer: László Csaba Star porno; Nosferatu/ Porn Star, Nosferatu : Ciugulitu Csaba Doamna Ördög, Orsolya Tisztaházy: Moldováa Orsolya Sharon; Theodóra Tisztaházy: Nagy Dorottya Miklós Levente Ördög,boss, husband and father: Ördög Miklós Levente Pan; Feri Csibi: Ruszuly Ervin "Immortal Sunrays" Trio: Lõrincz Ágnes, Somody Hajnal, Szabadi Nóra Richárd Ördög, Ricsi: Gergely Botond Laci Nagy: Nagy László Directed by: Radu Afrim Set Design: Bartha József Costume Design: Cristina Milea Original Score: Golcea Vlaicu Choreography: Andreea Gavriliu National Theatre Târgu-Mureş, „Tompa Miklós" Company Odeon Theatre, Majestic Hall 27-28 ottobre 2014 |
"OIDIP"
after Sofocle
or after Purcârete?
Stavolta il regista Silviu Purcârete ha peccato di presunzione. È rimasto vittima della sua sicurezza creativa; ha preso in prestito la vicenda di Edipo sia durante il periodo in cui regna in una Tebe invasa dalla peste, motivo del sua declino come re e inizio di una presa di coscienza del suo intimo privato, sia nel periodo del suo esilio a Colono accompagnato dalla figlia Antigone.
Ha miscelato i due periodi, (o meglio le due opere di Sofocle), ambientandoli in una stanza senza epoca, claustrofobica all'inizio, e poi, per ingegno macchinoso, il locale si apre all'esterno, facendoci scoprire un giardino dove si banchetta, su uno sfondo boscoso con foglie in movimento, trasferendolo ai primi novecento, con attori in abiti consoni all'epoca, commento musicale pure, facendo uso anche di filmati di edifici che esplodono, crollano, si annientano, per concludere che il mondo si sta distruggendo, in corrispondenza con la morte di Edipo.
Ci sono certe opere che sono talmente inossidabili che le si possono prendere a pretesto, si usa farlo molto con William Shakespeare, per dimostrare la contemporaneità, l'attualità, ma sono operazioni rischiose poiché tali opere sono legate in maniera inscindibile con il periodo in cui sono state concepite, il cui linguaggio cozza con ambienti moderni anche se neutri, con personaggi di oggi. Insomma, non sopportano di essere utilizzate come materiale plastico, da modellare a piacimento, oltre a essere un "inganno" per il giovane che per la prima volta incontra l'Edipo di Sofocle. Viene a conoscenza di un'opera falsata. Oppure bisogna avere la sincerità di pubblicare a grandi lettere che si tratta di un rifacimento, operazione permessa poiché l'opera è di pubblico dominio, non più tutelabile. Non basta scrivere sul programma ufficiale "Oidip de/by Sofocle", e scoprire sul sito del Festival scritto "after Sofocle", non è corretto.
Comunque, quello che rimane nella memoria è la grande capacità di Purcârete di proporre idee e creatività meritorie (ma a volte i conti non tornano), di impiegare attori intensi anche quando vengono chiamati a improvvisi cambi di scena.
Il pubblico del teatro Bulandra sempre giovane e numeroso, che sicuramente ama e apprezza, come noi, Purcârete, ha applaudito con affetto e stima.
OIDIP after Sofocle Translated by: Constantin Georgescu, Simona Georgescu, Theodor Georgescu Original Script by: Silviu Purcărete Cast: Oidip, King of Thebes: Constantin Chiriac Jocasta, wife of Oedipus, Antigona, daughter of Oedipus: Mariana Mihu Ismena, daughter of Oedipus: Diana Fufezan Teiresias, Blind prophet, Old Shpeherd, Theseus, King of Athens: Diana Văcaru Lazăr Creon, Jocasta's Brother: Cristian Stanca Polyneikes, Son of Oedipus: Ioan Paraschiv Messenger: Adrian Matioc Herald of Corinth: Pali Vecsei Choir:Veronica Arizancu, Emöke Boldizsár, Florin Coşuleţ, Diana Fufezan, Adrian Matioc, Ioan Paraschiv, Eduard Pătraşcu, Mariana Mihu, Cristina Ragos, Cristian Stanca, Cristina Stoleriu, Diana Văcaru Lazăr, Pali Vecsei. Directed By: Silviu Purcărete Set Design: Dragoș Buhagiar Original Score: Vasile Șirli "Radu Stanca" National Theatre, Sibiu Bulandra Theatre, Toma Caragiu Hall 29-30 ottobre 2014 |
"Nel traffico" di Alina Nelega
un'attrice vincente.
Ancora alla Sala Studio del teatro Odeon per assistere, insieme ad un pubblico quasi tutto femminile, al monologo, iper premiato qui in Romania, Nel traffico di Alina Nelega, regista di se stessa, nonché giornalista, e, ovviamente, drammaturga, quotata anche internazionalmente, viste le traduzioni che annovera nel suo curriculum.
Si è detto monologo, ma in realtà prevede anche dei "siparietti" (per consentire alla bravissima attrice Elena Purea di cambiarsi per entrare nei panni dei sei personaggi femminili che compongono le sequenze dello spettacolo), affidati a quattro baldi giovani attori e danzatori di break dance, che agiscono abilmente tra un numero e l'altro su una scena che rappresenta coi tipici segni stradali una rotonda dove appunto si dà appuntamento il traffico quotidiano.
Nella scena, alcuni manichini scheletriti, fungono da servitori di scena per gli oggetti e elementi di costumi che entreranno in gioco alla bisogna, su uno sfondo laterale di una parete carica di murales colorati e appendici di corpo umano, come una gamba, un braccio che sbucano dal muro. Una scena tra realtà e allegoria.
Lo spettacolo, tutto centrato su temi femminili, di denuncia, di violenze subite, su pregiudizi e via dicendo, con un linguaggio senza fronzoli, diretto, aggressivo, fino a rasentare il turpiloquio, si snoda in un'ora e trenta minuti con una attrice che non perde un colpo nella sua affabulazione, che si cimenta anche in passi di danza, che si trasforma di volta in volta in personaggi diversi. Una grande prova d'attrice, drammatica, comica, sarcastica, energica, fragile, che il "parterre" delle presenti ha acclamato a lungo. Veramente meritevole.
IN TRAFFIC by Alina Nelega Cast: 6 women: Elena Purea A lady dog: Elena Purea Dancers: Andrei Chiran, Claudiu Banciu, Mihai Bloj, Simon Kalman Attila Directed by: Alina Nelega Set Design: Tiberiu Toitan și Oana Micu Choreography: Claudiu Ştian Light design: Csaba Körössy National Theatre, Târgu-Mureș Odeon Theatre, Studio Hall 30-31 ottobre 2014 |
"Cabaret" di Răzvan Mazilu
trionfa a Bucarest
Il rischio era grande. Mettere in scena Cabaret, un musical che nel mondo ha colpito l'immaginario collettivo con l'omonimo film interpretato da eccellenti attori (Liza Minelli e Michael York, una sapiente regia di Bob Fosse), poteva non solo essere un atto presuntuoso come sfida, ma poteva trasformarsi anche in un boomerang negativo per il regista, gli attori coinvolti e per la produzione del Teatrul German de Stat Timişoara.
Invece, quel genio di Răzvan Mazilu, perché di genialità poetica e trasgressiva ne ha da vendere, basta guardare il suo percorso artistico, ha messo in scena uno spettacolo ricco di soluzioni creative personali, allontanandosi per fortuna dal modello cinematografico, grazie anche ad una compagnia di attori coinvolgenti, graffianti e dolci, eclettici, brillanti e drammatici e umanamente sinceri, facendoli agire in un contesto scenografico perfetto di Dragoş Buhagiar, che ha consentito di far vivere i momenti musicali diretti da Peter Oschanitzky con un complesso orchestrale in tenuta claunesca, le coreografie dello stesso regista e i quadri parlati, ma divenendo anche elemento vivo, segno drammaturgico sia durante lo svolgersi delle azioni, sia sul finale, quando tutti i personaggi, dopo averci mostrato la storia drammatica dell'evento del nazismo in una Berlino degli anni Trenta, su una società già dominata da forti problemi di sopravvivenza, sono invitati a spogliarsi del tutto per essere spinti dalla stessa pedana- palcoscenico che si trasforma in una porta infernale e, come un ponte levatoio, si solleva sui corpi nudi obbligandoli a entrare in una Ade di morte: nelle camere a gas.
Il regista non solo ha evitato il rischio del confronto, ma ha consegnato a tutti noi una gamma di emozioni - e di riflessioni - che rimarranno nel cuore e nella mente per lungo tempo, per merito degli interpreti, tutti in parte nei molteplici ruoli che l'impresa produttiva imponeva, giusti nel seguire le indicazioni registiche, partecipi, motivati; ognuno ha raccolto gli applausi prolungati, da ovazione, del numeroso pubblico intervenuto nella sala Pictură del Teatro Nazionale I.L.Caragiale; insomma, uno spettacolo catartico per tutti, liberatorio perché denunciante, che è stato messo in scena da artisti tedeschi che fanno parte di quel grande ceppo comunitario che vive in terra di Romania, nello stato di Timişoara.
Un atto di coraggio produttivo e d'importante valore artistico che lo spettacolo dovrebbe essere accolto nei tanti festival internazionali sparsi nel mondo.
CABARET by Joe Masteroff Music: John Kander Lyrics: Fred Ebb Cast: Conférencier: Georg Peetz Sally Bowles: Daniela Török Cliff Bradshaw: Konstantin Keidel Domnişoara Schneider: Ida Jarcsek-Gaza Domnul Schultz: Christian Bormann Domnişoara Kost: Dana Borteanu / Tatiana Sessler Ernst Ludwig: Radu Vulpe Trupa de Kit-Kat Club: Texas: Olga Török Helga: Silvia Török Rosie: Anne-Marie Waldeck Frenchie: Cristina Romândaşu Lulu: Suzana Vrânceanu Bobby: Horia Săvescu Victor: Richard Hladik Max, club owner: Franz Kattesch Two Ladies: Anne-Marie Waldeck / Olga Török, Horia Săvescu Maimuţa: Suzana Vrânceanu Marinari: Horia Săvescu, Richard Hladik, Aljoscha Cobeţ Two nazis: Richard Hladik, Aljoscha Cobeţ Orchestra: Gianluca Vanzelli, Cosmin Hărşian, Călin Pop, Marius Roman, Cristian Ilie, Nicolae Bialiş, Dorin Tereu, Sergiu Cârstea, Emil Ionescu, Valentina Peetz, Ionuţ Dorobanţu, Szamtártó Zsolt, Sorina Savii, Valentin Tătaru Director and Choreographer: Răzvan Mazilu Scenery and Costumes: Dragoş Buhagiar Musical Director: Peter Oschanitzky Vorbirea scenică: Linda Moog German State Theater of Timişoara Foto: Ovidiu Ciba |
Spazio ai giovani attori,
talentosi performers
Domenica, 2 novembre, ultimo giorno del Festival Nazionale del Teatro. Dopo aver seguito gli spettacoli dei registi affermati, abbiamo voluto dedicare il tempo di questa giornata ai giovani attori talentosi, a cui la direzione del festival ha giustamente ed abilmente riservato ampi spazi e molta visibilità.
Al mattino, alle 11, nella Sala Studio del teatro Odeon, spazio dove è stata relegata l'innovazione teatrale, abbiamo assistito a una perfomance a due, dal titolo Parallel, che ci racconta la storia di due giovane donne, che si dedicano, nella prima parte, a fare insieme esercizi ginnici per modellare il corpo; e poi nella solitudine delle loro stanze, iniziano il rito della metamorfosi: una diventa un maschietto e l'altra lesbica che esalta il posteriore nudo, incorniciato da un costume fatto all'uopo. Nella seconda parte, una si posiziona davanti ad un microfono ad asta e per lungo tempo canta canzoni di tenore lesbico, trasgressive, erotiche; e l'altra, il ragazzino, sempre impiantata davanti al microfono, racconta barzellette spinte. Le due attrici sono bravissime; e lo spettacolo replicato più volte ha avuto un buon seguito di pubblico bene impressionato e plaudente.
PARALLEL Cast: Lucia Mărneanu bodoki-halmen kata Directed by: Sinkó Ferenc și Leta Popescu Concept by: Sinkó Ferenc Set Design: Sinkó Ferenc Costume Design: Bocskai Gyopár Choreography: Sinkó Ferenc Original Score: Dan Aga Songs by: bodoki-halmen kata Light design: Almási Attila GroundFloor Group, Cluj-Napoca Odeon Theatre, Studio Hall 1-2 novembre 2014
|
Alla sera, al teatro Excelsior, esperienza del tutto diversa, ma utile a capire le tendenze dei giovani attori romeni, esibitisi in una sorta di gala, titolato Hop; insomma, il teatro Excelsior si è s trasformato per più di due ore in una passerella dove si sono succedute più esibizioni: la prima, di sei giovani attori che si dilettano a recitare in generi diversi, sotto la guida di un regista un po' despota, due scene ben note, il duetto tra Giulietta e Romeo, e il duetto dei signori Martin della "Cantatrice Calva" di Ionesco. Gli attori, bravissimi, hanno mostrato le capacità di recitare le stesse scene in stili diversi, con momenti ilari per i contrattempi che accadono sempre durante le prove. Poi, sono seguiti due monologhi al femminile, un bel numero che vede una attrice usare ginocchi, piedi, gambe e mani per creare, con l'ausilio di costumini e oggetti mignon, marionette divertenti e poetiche; la conclusione della serata è stata affidata a dieci attori, di cui cinque donne, che, con un naso a pomello argentato a simboleggiare una società di clown, si divertono a improvvisare danze sgangherate, grottesche tese a strappare qualche risata.
La platea al completo ha festeggiato tutti i partecipanti a questo "Hop".
HOP in NTF The Winners of The Young Actor's Gala HOP, edition 2014... in action (a theater performance in Romanian) UNITER & NTF production A project coordinated by Radu Afrim Choreography by Andrea Gavriliu Cast: Ada Lupu, Ana-Maria Bercu, Andrei Ciopec, Irina Antonie, Andrei Cătălin, Iulia Ciochină, Octavian costing, Mădălina Craiu, Ștefan Huluba, Constantin Apostol, Cătălina Sanache, Andrea Bokor, Andrei Brădean, Răzvan Corneci, Flavia Giurgiu, Dana Marineci, Marian Olteanu, Anca Pascu, Iulia Verdeș. The National Theatre Festival involves itself with bringing young actors in full view of the public at large. Thus, from the desire to make the performances and the readiness of the participants for this year's Young Actor Gala known, the NTF program includes two collage-shows ,meant to bring the spectators face to face with the main laureates: the winner of the "Ştefan Iordache" Trophy – actress Ada Lupu ,from Iasi, the laureate for the Best Actress Award- Ana-Maria Bercu (Bucharest), the actors whio received the Best Group Show Award ,with „Paravan- doua telefoane"(Folding screen –two phones) ,directed by Matei Lucaci Grunberg, as well as the participants of the Dance Workshop coordinated by Andreea Gavriliu, who will have the chance to prove their artistic gift with an impromptu production named „All aboard the NTF! – The Winners of of the 2014 HOP Young Actor Gala in action" The HOP Young Actor Gala is a manifestation of an UNITER tradition, whose 17th edition was from the 9th to the 12th of September 2014 at Costinesti,and had Radu Afrim as artistic director. Excelsior Theatre 1-2 novembre 2014 |