Roberto Pasquini, flauto
Alessio Tiezzi, pianoforte
MONTEPULCIANO - Cortile delle carceri, 29 luglio 2022
Il tempo di ritrovare la musica più antica e ricercata. Quando il flauto era lo strumento degli dei ed in un tempo come quello di Montepulciano è strumento di ricerca e di profusione artistica. Lo sanno bene Roberto Pasquini e Alessio Tiezzi che hanno presentato per il Cantiere un programma che ben coniuga il senso della scoperta. Partendo da una Sonatina di grande scrittura da parte di Henze, dove l’accoglimento sonoro è parte integrante di un discorso antico, di rimandi sonori e di ricercatezze superiori. Così come il tutto si collega con la Seconda Sonata di Prokofieff, compositore fra i più misteriosi ed intransigenti di una natura spirituale alta. Nella esecuzione della composizione i due interpreti hanno posto la loro attenzione proprio su quelle sfumature di tanta distanza terrena. Una recherche forse, probabilmente si. E’ sempre tempo di ritrovarsi ed è quello che è la ricerca delle radici da parte di Bartok che nelle sue danze portate e trascritte per flauto e pianoforte, rivela tutto il suo amore per un canto veramente aulico e sorprendete. Così come un compositore romantico come Doppler si diverte a mettere in virtuosismo quello che Bartok invece rende minimizzante. Bis con un incantevole tema di Caikovskij e per i due musicisti, giustamente, applausi e consensi di un suonare non comune e non scontato.
Marco Ranaldi