Sinfonia in re min. op.13 n.1
di Serge Rachmaninoff
Milano, Teatro alla Scala, dal 11, 14, 22 marzo 2013
Nel settantesimo anniversario della morte e nel centoquarantesimo anniversario della nascita di Serge Rachmaninoff il Teatro alla Scala dedica al compositore di origine russa un intero festival, con collaborazione con la Serge Rachmaninoff Foundation. Nel corso della manifestazione è stata proposta una serie di incontri nel Ridotto dei palchi "A.Toscanini", con conferenze, proiezioni di filmati, esecuzioni di brani per pianoforte solo e per due pianoforti, oltre che una serata di musica camera. A coronamento del ciclo di eventi la Filarmonica della Scala, sotto la direzione di Gianandrea Noseda, ha dedicato le serate dell'11, 14 e 21 marzo al grande maestro con un programma da gourmet: Concerto n. 2 in do min. op. 18 per pianoforte e orchestra, con la pianista georgiana Khatia Buniatisvhili, e la Sinfonia in re min. op.13 n.1.
Sono proprio queste due creazioni a segnare due tappe fondamentali nella vita personale e artistica di Rachmaninoff, al punto che "caduta e riscatto" potrebbe essere il titolo di un'opera della letteratura russa ad esse ispirata. Protégé di Caikovskij, insignito della Gran medaglia d'oro, il massimo riconoscimento del Conservatorio di Mosca, a conclusione degli studi nel 1892, con un promettente avvenire di concertista e direttore, l'autore non ancora ventiquattrenne è travolto da un fiasco clamoroso con la Prima sinfonia, eseguita a Pietroburgo nel marzo del 1897. Lo smarrimento, umano ed artistico, è totale: il trauma lo precipita in una profonda crisi depressiva ed in un blocco dell'attività compositiva per ben tre anni. Per fortuna, però, il secolo si chiude per lui con un'apertura nella figura dello psichiatra Nokolaj Dahl, buon violinista dilettante che, in mesi di sedute giornaliere di un metodo terapeutico basato anche sull'ipnosi, la guida in un recupero dell'equilibrio nervoso e psicologico, aprendolo al capitolo "riscatto". Il vento cambia, infatti, con il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, eseguito per la prima volta in versione parziale a Mosca con i soli II e III movimento nel dicembre del 1900, mentre il I movimento sarà composto l'anno dopo. Il successo è strepitoso, tanto più che l'opera è stata concepita per sfondare e scatenare l'entusiasmo del pubblico del nuovo secolo.
L'esecuzione della giovane pianista georgiana Khatia Buniatisvhili, appena ventiseienne, enfant prodige che ha debuttato come solista all'età di sei anni, è riuscita a trasmettere anche all'audience della Scala quella stessa passione che aveva travolto gli spettatori d'inizio secolo. Da parte sua, Gianandrea Noseda, cultore di Rachmaninoff al quale ha conferito un posto di rilievo nella sua discografia con numerose incisioni, ha saputo fondere con la sua direzione la centralità della virtuosa con l'accompagnamento dell'orchestra, creando una riuscita complicità tra i due elementi.
Myriam Mantegazza