di Paul Auster
Regia e adattamento Giorgio Gallione
Scene e costumi Guido Fiorato. Luci Aldo Mantovani
Teatro dell'Archivolto / Teatro Stabile di Genova
Con Giuseppe Battiston
Genova, Teatro Modena 19 Dicembre 2013
In scena un monologo, tratto dal romanzo di Paul Auster, in accordo con il collaudato indirizzo artistico di Giorgio Gallione che propone "letteratura a teatro", e qui diventa uno spettacolo carico di indagine interiore e di riflessioni, centrato sul legame contradditorio tra padri e figli. A rappresentarlo è Giuseppe Battiston, straordinario interprete, che vive sulla scena in modo naturale e coinvolgente il ricordo del padre e della vita fatta con lui da bambino, mentre in un incessante colloquio con se stesso e con il pubblico, va esplorando il rapporto contrastato con il genitore, morto improvvisamente di infarto. Su una intrigante scena scura, disseminata di giacche e scarpe vecchie appartenute al defunto, si aprono e si chiudono squarci di ricordi, di immagini e di sentimenti, che Battiston rivive alla grande con battute di impatto emotivo,oppure con semplice accettazione dei fatti. La vicenda si estende anche al suo essere padre e al rapporto con il proprio figlio, tra memorie di episodi toccanti e drammatici e alla fine la scena è invasa dall'idea della morte in un quasi delirio onirico. Un plauso a Battiston che ha reso magistralmente ogni aspetto, e a Gallione che ha messo in evidenza il tema della solitudine, non solo nei riguardi del vecchio padre, vissuto da solo per sua scelta, ma nei riguardi del protagonista che l'ha sofferta quando era bambino e che riscopre poi da adulto. Il leitmotiv della storia appare una condizione ineluttabile della vita.
Etta Cascini