liberamente tratto dal dramma radiofonico «Il buon Dio di Manhattan» di Ingeborg Bachmann
con Alberto Onofrietti e Irene Valota
adattamento e regia: Francesca Garolla
Milano, Teatro i, dal 15 al 25 maggio 2008
La giovane regista Francesca Garolla sceglie per le sue messinscena testi non facili e non nati per il teatro come «Non dirlo a nessuno» che ha liberamente tratto dal dramma radiofonico «Il buon Dio di Manhattan» di Ingeborg Bachmann, importante scrittrice e poetessa nata in Austria nel 1926 e morta a Roma nel 1973. Per farlo ha ideato una partitura di azioni e contaminazioni di modi espressivi, dall' uso di microfoni al teatro dei burattini, a una fisicità forte e dolente, per seguire l' intrecciarsi di generi che vivono nel dramma e i molti personaggi che lo animano. Il racconto, in una New York fine Anni Cinquanta, dell' amore di Jennifer e Jan, incontratisi per caso, che da delirio di libertà e sensualità si trasforma in ossessione e dolore, in tormento e impossibilità di vita, si svela lungo un processo che vede Dio, il «Dio di Manhattan», autore delle mutazioni amorose operate dal suo strano e feroce esercito di scoiattoli. Veri «attentati» d' amore che disgregano e annientano le coppie perché l' amore e la passione sono destabilizzanti minacce della quiete sociale. La regista riesce a far crescere nel suo rigoroso spettacolo, recitato con intensità da Irene Valota e Alberto Onofrietti che interpretano più personaggi, un senso di disperata lacerazione e di freddo scavo non lontano dallo spirito del radiodramma. Al Teatro I, fino al 25 maggio
Magda Poli