da William Shakespeare
traduzione Mattia Sebastian Giorgetti
regia Mattia Sebastian Giorgetti
con Francesca Bernardi, Riccardo Camporini, Diego Carpentieri,
Maurizio Cattaneo, Ilaria Cominelli, Cristiana D'Aniello,
Miriam Oufatah, Oscar Pongolini, Michele Rossetti,
Laura Traina
e con gli allievi-attori diplomandi: Maya Castellini, Alessandro Conversano,
Stefano D'Ippolito, Sara Fiandaca, Ilaria Felter, Marta Giuffra,
Silvia Iacobucci, Ginevra Masini, Giovanni Moreddu, Angelica Polli,
Ilaria Ruotolo, Giulia Sciarrabba, Nicola Soldani
con la partecipazione di Claudia Lawrence, Annina Pedrini
canto Carlotta Michielato
coreografie Cristina Fraternale
costumi Cristina Corvi
assistenti alla regia Paolo Panizza e Davide Mariani
Teatro Out Off, Milano, dall'8 all' 11 novembre 2018
Al Teatro Out Off un Shakespeare moderno e rock
Rosso è il colore che contraddistingue la scenografia di "Sogno di una notte di mezza estate" nella versione moderna restituitaci dalla regia di Mattia Sebastian Giorgetti. Una scelta che allude al tema classico della passione amorosa, centrale in quest'opera di Shakespeare e che, allo stesso tempo, ci "riporta" alla modernità di certe discoteche underground delle nostre città. È all'interno di questi significati, uniti fra loro, che si svolgono le intricate vicende narrative. Al di là della storia che scorre, nel complesso, piacevolmente e su cui è stato ormai scritto di tutto e di più, vogliamo ravvisare alcuni elementi che hanno caratterizzato la messinscena. Su tutto, ricordiamo la freschezza recitativa dei giovani e numerosi attori; amalgamati bene, determinati e, soprattutto, grintosi. Un cenno a parte va fatto a Claudia Lawrence, davvero irresistibile e divertente. Poi le coreografie e i momenti cantati. La scelta musicale che li ha accompagnati ci ha ricordato il musical. È questo l'aspetto moderno più importante di tutta la pièce insieme ad elementi orientalizzanti che hanno dato un senso di ordine, pulizia e disciplina alle scene. Non possiamo dimenticare alcuni momenti comici come quelli che hanno segnato la ricostruzione di una messinscena tra personaggi innamorati e divisi da un muro metaforico, interpretato da uno degli attori. Mattia Sebastian Giorgetti ha saputo "confondere" più registri artistici: il ballo, la danza, il canto, la comicità sono gli elementi che riconducono alla sua firma registica intrisa di modernità e ricondotta alla purezza delle famose parole di Shakespeare, sul finale della commedia, intonate da Puck che ci chiede perdono nel rivelarci che tutto è stato un sogno.
Andrea Pietrantoni