UN AMORE PER TRE Tre personaggi, due femmine ed un maschio; tre esperienze diverse, un unico scopo: trovare l’amore della vita. L’Agenzia matrimoniale alla quale i tre personaggi si sono rivolti, si chiama Caccia Al Tesoro, acronimo C.A.T., una denominazione veramente suggestiva che rimanda all’immagine di un micetto bisognoso di cure e protezione, al pari di chi cerca un/a compagno/a con cui condividere l’esistenza. Evidentemente c’è un errore, da parte di chi ha organizzato l’incontro. E chi lo può aver organizzato se non Marco? E con quale torbido scopo? Indispettite se ne vogliono andare, ma l’insistenza di Marco a voler dare, comunque, una spiegazione, le incuriosisce. Si siedono al tavolo del bar, luogo stabilito per l’appuntamento e finiscono per apprezzare l’opportunità offerta da quell’uomo che ritenevano un pericoloso psicopatico. |
ONE LOVE FOR THREE Three characters: two females and one male. Three different experiences, one purpose: to find the love of the life. The marriage agency to which the three characters have turned is called CAT, a truly suggestive denomination that refers to the image of a kitten in need of care and protection. Evidently there is an error on the part of whoever organized the meeting. And who could have organized it if not Marco? And with what murky purpose? Annoyed, they want to leave, but Marco's insistence on giving an explanation, in any case, intrigues them. They sit at the table in the bar, the place set for the appointment and end up appreciating the opportunity offered by that man they considered a dangerous psychopath. |
TI FARÒ CHIAMARE ZIA C’è qualcosa di più imbarazzante per una giovane donna (Irene), che chiedere alla più cara amica (Emma), suo marito (Antonio) “in prestito”, per una notte? In fondo, a saperlo sarebbero soltanto loro tre, oltre al marito di Irene (Rodolfo). Chi è il più “sacrificato” dei quattro? Irene, che si trova ad elemosinare una prestazione sessuale, sicura di apparire agli occhi della sua amica, una sgualdrina qualunque? Emma e Rodolfo, i quali, consapevolmente, accettano il ruolo di cornuti? E che dire di Antonio, al quale si chiede, di sottoporsi ad una sorta di stupro passivo ? Tutti i personaggi hanno una croce da sopportare, ma qual’è la più pesante? Certamente non quella dell’anziana zia Agata, che vive quei fatti dall’alto della sua confusione mentale. Una confusione, a dire il vero, che lascia nell’imbarazzo, perché a volte ti guarda con occhi spalancati dalla demenza ed altre, con sguardi acuti come pugnali. Non sai proprio come trattarla. Eppure, avrebbe dovuto essere una vacanza al mare spensierata, da consumarsi da parte di due giovani coppie di sposi, con la presenza ingombrante, seppur cara, di zia Agata. Così erano partiti dalla Toscana. per raggiungere il mare pugliese. Tutto sembra scorrere secondo le aspettative, finché, quella sera sulla terrazza, al suono di una musica lontana, si scoprono le carte: Irene figlia adottiva, vuole un figlio suo, carne della sua carne. Tenendolo stretto vuole ritrovare in lui, i suoi lineamenti, le sue espressioni. Ha sofferto molto la condizione di “figlia adottiva” e non permette che suo figlio l’abbia a ripetere. I quattro giovani si trovano a vivere una situazione paradossale, tragicomica, sul filo di sottili ironie, silenzi, imbarazzi, doppi sensi, perplessità. Si scomodano perfino le sacre scritture, per dimostrare che “si può fare” ed anzi che “già è stato fatto”. Però è una decisione difficile da prendere, e non può essere affidata ad una sola persona. In questo caso, occorre l’unanimità. Soltanto Irene ha un preciso obiettivo, che si propone di raggiungere, ma come convincere gli altri? |
C'È DI PEGGIO? Non è frequente, ma può capitare di venire a conoscenza dell’esistenza di una figlia, frutto di un’antica relazione, quasi dimenticata. Rivelarlo o no alla moglie? Romeo decide per il no, ma è questa figlia, Loredana, a prendere l’iniziativa. Romeo, le è stato presentato da sua madre, come collega di lavoro e caro amico di gioventù che vive in Toscana, ma fin dal principio lei ha capito, leggendo le espressioni del viso, il colore della pelle, la forma delle mani, che quello è il suo vero genitore. Resta nella sua convinzione anche quando lui nega di aver avuto una relazione con sua madre e finanche quando Romeo le annuncia che l’esame del DNA è risultato negativo. Loredana si presenta una mattina in casa di lui per invitarlo al suo matrimonio ed è qui che viene a sapere che Romeo è sposato ed ha una figlia, Anna, coetanea. A causa di un iniziale equivoco, la moglie di Romeo, Italia, è scambiata per la domestica, e Loredana, le rivela di essere figlia di suo marito. Mentre Italia vorrebbe non crederle è Anna, sopraggiunta, ad intuire che qualcosa le unisce. Italia si rende conto della loro somiglianza, non soltanto fisica, ma anche per comunanza di abitudini e passioni . Si prepara pertanto ad accogliere l’infedele marito, come merita. Quando Loredana è costretta a confessare ad Anna di essere sua sorella, lei le crede senza indugio, per la simpatia immediata che ha provato nell’incontrarla e perché ha sempre desiderato di avere una sorella. Non resta che ottenere una piena confessione da parte di Romeo, circa la paternità e contenere la furia di Italia che minaccia il divorzio. Per tentare di salvare la famiglia allargata, occorrerà una buona dose di iniziativa, intelligenza e sangue freddo. |