Danzas de la vida breve - Bolero
coreografie: Antonio Marquez, Matilde Coral, Currilo
scenografie: Gerardo Trotti
disegno luci: Andrea Laureti, Antonio Marquez
costumi: Pedro Moreno, Maite Chico
Milano, Teatro Nuovo, dal 3 al 8 febbraio 2009
Flamenco, ma non solo, al Teatro Nuovo, per il ritorno di Antonio Marquez e della sua Compagnia: spettacolo a due facce, che il danzatore - il miglior erede di Antonio Gades - lega col filo doppio della sua bravura e della bontà delle scelte. Marquez innesta nella sua «Fiesta flamenca» una piccola storia, il ritorno a casa del protagonista, il recupero delle tradizioni, il fidanzamento e la conquista dell' amore, poi in finale affronta il «Bolero» di Ravel aggiungendo il commento palpitante dei tacchi, raffiche amorose e selvagge, e le armonie di entrate maschili e femminili di rara eleganza e seduzione. Ed è stato proprio il «Bolero», così ben riuscito, ad accendere gli applausi del pubblico entusiasta. Questo capolavoro, in parte bissato, era in sintonia con le arditezze di passi velocissimi di Marquez e dei suoi eccellenti dodici artisti, portatori di una cultura flamenca non banale. Al centro dello spettacolo con la forza del suo talento, impegnato nella ricerca di contatto con la platea, Antonio Marquez evoca passioni che hanno il dono dell' unicità. I due chitarristi, il percussionista e la voce femminile stanno sullo sfondo, un pò misteriosi e velati dalle luci: scelta giusta, perché nella «Fiesta» non si privilegiava l' ambiente andaluso ma il luogo del racconto. Naturalmente il «Bolero» era registrato. Nel mondo del flamenco, dove oggi tornano sulla scena come leader le donne di Spagna, Marquez porta avanti il suo stile, con poche concessioni alla moda del musical. Gades lo ispira con nostalgia. Repliche fino a domenica 8.
Mario Pasi