partitura e regia Paolo Stratta
Scuola di Cirko Vertigo
con Sara Albini, Martina Covone, Martina Italiano, Vladimir Jezic, Amir Guetta, Hemda Ben Zvi,
Tomas Vaclavek, Mariana Fernandez, David Diez, Tatan Hernandez, Veronica Capozzoli, Giulia Cammarota,
Nora Bouhlala Chacon, Theo Barouk, Gianluca Gerlando Gentiluomo
debutto 28 febbraio, 1 e 2 marzo 2014 nell'ambito di Rassegnainsilenzio Chapiteau Parco Culturale Le Serre Grugliasco (Torino)
Un rito laico, intenso, pieno, teso, ma scevro di paure. Impregnato di attenzione, nella condivisione di una comunanza, tra interpreti e spettatori, fondata su un elemento semplice, elementare, eppure quasi estinto: il silenzio. Quindici giovani artisti di nouveau cirque, con la regia di Paolo Stratta, si sono cimentati nella sfida di elaborare una performance in e sul silenzio. Ed hanno creato più di uno spettacolo, hanno innescato un'atmosfera. Un accadimento raro di vera compartecipazione tra pista e platea, dove ciascuno era scientemente chiamato a incarnare un ruolo: da un lato gli artisti e dall'altro gli spettatori, consapevoli e responsabili, intenti ad onorare una funzione e non ad esserci per stare applaudire andare, così come viene, così perché si fa. La sana tensione determinata dall'equilibrio tra le due variabili di attori ed osservatori, ha innervato di energia una drammaturgia precisa e sensata di gesti. Senza le parole, solo i movimenti, e le verticali, e i trapezi, e i salti mortali, e il palo cinese, e le ruote, e la doppia e tripla colonna, hanno condotto gli astanti in un labirinto di segni ritmati dai suoni del corpo e della fatica, le mani che schioccano, i piedi che atterrano, i respiri; segni come tasselli di una storia di pirati pronti ad ammutinarsi e costretti a tacere le proprie mire: come esprimere meglio questa intesa se non con un ineccepibile linguaggio di sguardi? Sguardi che saldano legami o li sciolgono, occhi che artigliano prese e cercano approvazione, occhi che significano solidarietà, ma nella perfetta unione del gruppo. Il nouveau cirque è realizzato da acrobati che oltre ad eccellere in una disciplina devono saper recitare, portare un ruolo. Qui, in Note sul silenzio, i protagonisti, nella loro serietà coesa, danno prova di esserne capaci, complice una bella partitura che verso la chiusa ammorbidisce la scansione severa dei quadri con virate di ridente ironia.
Maura Sesia