Piccolo Teatro La Cantina
di Valerio Mollica
con: Valerio Mollica, Alessandro Tozzi, Silvia Greco, Olga Matsina,
Sara Missori, Rita Lo Nardo, Ciccio Toccafondi, Ardiana Morina.
Regia: Valerio Mollica
Assistente: Rosara D'Antonio
Roma, Piccolo Teatro dell'Arte dal 3 al 5 maggio 2019
Lo spettacolo italiano da tempo ha perduto memoria del varietà, che ha certamente donato alla nostre scene gli interpreti migliori. E che ha tenuto in esercizio le penne degli autori dando vita a monologhi e scenette straordinari. Genere più povero, ma non per questo minore, del varietà fu l'avanspettacolo.
Si trattava di un vero e proprio contenitore. Non aveva, di per sé, un filo conduttore. Solo scopo perseguito: divertire il pubblico con più generi teatrali. Vi era il lato comico, ma anche la musica, la danza, il numero di magia, il mimo, il momento drammatico affidato ad un attore in grado di toccare le corde tragiche. Terminate le esibizioni, al suono di un'allegra fanfara, ecco i vari interpreti percorrere una passerella per ringraziare il pubblico. Il quale, privo di falsi compiacimenti, applaudiva o fischiava qualora lo spettacolo non avesse incontrato il suo gradimento.
Ettore Petrolini, sommo autore di monologhi e macchiette tuttora notevoli per la loro genialità, fu interprete sopraffino. Probabilmente primo in Europa, egli portò nell'avanspettacolo un tocco di intellettualità che nel genere era assente, poiché si privilegiava una forma di ironia più aggressiva per colpire da subito gli spettatori in sala. Petrolini percorse la strada del sarcasmo, del capovolgimento logico, dei giochi di parole, a tratti del grottesco e, in alcuni casi, anche quella dell'assurdo. Associando il tutto ad una mimica beffarda, irriverente e sfrontata, egli stordì, cogliendole di sorpresa, le incontentabili e rumorose platee dell'avanspettacolo.
Le quali sapevano ritrovare la dovuta calma quando sulla scena arrivavano le attese soubrettes, che con i loro corpicini delicati e movimenti provocatori preparavano il pubblico al successivo numero comico. Famoso resta il nome di Maria Campi, l'inventrice della mossa – un colpo d'anca accentuato più comico che sensuale –, di fronte alla quale tutti applaudivano e fischiavano mostrando poco tatto.
Se comici, ballerine, cantanti, attori e fantasisti erano i protagonisti della scena, il pubblico giocava un ruolo non secondario. Famose rimangono le reazioni con le quali Petrolini replicava alle provocazioni che gli giungevano dalla sala. E non di rado l'autore di Gastone rispondeva colpo su colpo improvvisando con gli spettatori più riottosi dialoghi serrati, surreali, sfrontati e marcatamente irrisori degni del Totò dei tempi migliori.
Tutte atmosfere, queste, che in nessun teatro italiano, ormai, si vivono più. Ma delle quali se ne può avere qualche accenno andando a vedere Avanspettacolo e dintorni. Rievocazione di numeri classici del genere povero del varietà, accostati a monologhi inediti scritti da autori e interpreti contemporanei, questo spettacolo vuole essere un omaggio al genere senza, però, cedere al nostalgico. E nel quale si ride, anche se non in modo dirompente.
Perché – e lo sanno tutti – ogni tempo ha una sua propria comicità, che difficilmente può trovare comodo asilo fra noi, uomini del nuovo millennio.
Pierluigi Pietricola