di Luigi Pirandello
adattamento Valerio Binasco
con Valerio Binasco, Giordana Faggiano, Orietta Notari, Rosario Lisma, Lorenzo Frediani, Franco Ravera
regia Valerio Binasco
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Falaschi
regista assistente Roberto Turchetta
assistente regia Giulia Odetto
assistente costumi Anna Missaglia
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
Teatro Carignano Torino gennaio 2021 prove
Un gioco di ombre su una parete. Significa affetto e cura ed è un momento di intensa e impalpabile dolcezza nella cornice di un dramma vitalistico e ruvido, che poi però si rischiarerà con un quasi lieto fine. Ed è confortante sapere che quando si tornerà a teatro gli spettatori assisteranno a lavori come questo, Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello recitato da Valerio Binasco, Giordana Faggiano, Orietta Notari, Rosario Lisma, Lorenzo Frediani, Franco Ravera, con regia e adattamento dello stesso Binasco. Uno spettacolo in prova al Teatro Carignano di Torino chiuso a tutti tranne a pochissimi e privilegiati operatori, che ne raccontino la meraviglia e incuriosiscano il pubblico di un futuro debutto. Lo spettacolo è bellissimo. Servono messaggi semplici e diretti in questa fase storica, confusa e spaventata. La compagnia è efficace, coesa, salda nel reciproco ascolto. I personaggi sono cesellati su tavolozze sentimentali versicolori, pieni di energia vitale anche quando evidenziano un carattere dimesso, come parrebbe quello di Angelo Baldovino incarnato dal regista Binasco. E’ un uomo dall’oscuro passato a cui è affidato il compito delicato di restituire rispettabilità ad una giovane ingravidata da un nobile già ammogliato. Baldovino sposerà la donna accettando il ruolo di copertura e di comparsa, perché nei fatti la relazione tra i due amanti dovrebbe continuare. Ma il marito di nome, pretendendo con acribia il rispetto delle regole di facciata, instillerà nella moglie, e giovane madre, un onesto fastidio per la messinscena che l’ha protetta dal disonore. Baldovino, che ha lasciato un passato ingombro di fantasmi, scegliendo la solitudine per allontanarsene, otterrà una duplice e se non solare, almeno aurorale presa di coscienza. Sua e della consorte che diverrà per lui una vera compagna. L’ambiente scenografico è grigio, scarno, essenziale, c’è un tono di rock e una sensazione di pienezza ben oltre l’ordinario. Di verità, nella finzione, che non ha l’eguale in altre espressioni performative. Di umanità che tracima dal palco in platea, guidando l’immaginazione a sentire la benevola presenza degli spettatori che il 27 novembre 1917 applaudirono la prima assoluta de Il piacere dell’onestà con la compagnia di Ruggero Ruggeri, proprio al Teatro Carignano di Torino.
Maura Sesia