dramma per musica in due atti
su libretto di Antonio Maria Lucchini
Musica di Antonio Vivaldi
Versione del 1738
, Edizione critica a cura di Bernardo Ticci
Farnace Raffaele Pe
Gilade Francesca Lombardi Mazzulli
Tamiri Chiara Brunello
Berenice Elena Biscuola
Pompeo Leonardo Cortellazzi
Selinda Silvia Alice Gianolla
Aquilio Mauro Borgioni
Mimi Elisabetta Galli, Davide Craglietto
Orchestra Accademia dello Spirito Santo
Coro Accademia dello Spirito Santo
Direttore Federico Maria Sardelli
Direttore del coro Francesco Pinamonti
Regia Marco Bellussi
Scene Matteo Paoletti Franzato
, Costumi Carlos Tieppo
Luci Marco Cazzola
, Video Creativite
Assistente alla regia Elisabetta Galli
Produzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
coproduzione Teatro Municipale di Piacenza
Teatro Comunale Claudio Abbado – Stagione lirica 2021
teatro Comunale di Ferrara 31 dicembre 2021
Il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara ha regalato al suo pubblico un’occasione estremamente raffinata per chiudere il 2021, mettendo in scena la versione ferrarese dell’opera Il Farnace, lavoro vivaldiano rimaneggiato più volte dallo stesso autore. La versione rappresentata a Ferrara è stata quella del 1738, rielaborata proprio per una rappresentazione mai avvenuta durante il Carnevale 1739 nella città estense, da cui l’autore fu bandito dall’allora legato Pontificio, il Cardinal Ruffo. Federico Maria Sardelli ricorda che :<< Questo è il suo ultimo Farnace giunto sino a noi, è il cavallo di battaglia di tutta la carriera musicale di Vivaldi>>. Solo due dei tre atti che compongono quest’opera nella versione del 1738 sono arrivati sino a noi, e solo questi due sono stati rappresentati, seguendo l’edizione critica e filologica di Bernardo Ticci del 2013. L’azione si svolge durante la conquista romana dell’Anatolia. Farnace, re del Ponto, successore di Mitridate, è sconfitto dai Romani. Per evitare la caduta nelle mani del nemico, ordina alla moglie, Tamiri, di uccidere il figlio, poi di suicidarsi. Berenice, regina di Cappadocia, madre di Tamiri, odia Farnace e istiga il vincitore romano Pompeo ad ucciderlo. Selinda, sorella di Farnace, viene fatta prigioniera dal romano Aquilio, innamorato di lei, così come Gilade, uno dei capitani di Berenice. Nel tentativo di salvare il fratello, la donna li mette l’uno contro l’altro. Farnace crede che suo figlio e Tamiri siano già morti, ma appare quest’ultima e gli impedisce di togliersi la vita. Questa rappresentazione ha messo l’accento sulla preziosità della musica vivaldiana, ricca di virtuosismi che delineano i vari personaggi, sottolineati dalla regia pulita, essenziale e mai invadente di Marco Bellussi e dalle scene semplici, quasi nude di Matteo Paoletti Franzato, impreziosite da affascinanti ma discreti giochi di luci e proiezioni. Lo specialista vivaldiano, Federico Maria Sardelli ha diretto gli strumentisti e coristi dell'Accademia dello Spirito Santo in modo sempre equilibrato e pulito, facendo risaltare la dinamica dei virtuosismi strumentali tanto quanto la brillantezza delle arie eseguite dai cantanti. Vivaldi impegna molte voci e le mette tutte a dura prova e per quest’opera sono stati chiamati a cimentarsi artisti italiani tra i più interessanti nell’attuale panorama della musica barocca. Il controtenore Raffaele Pe, ha emozionato nel dare voce e carattere ai sentimenti di onore e virtù del protagonista con eleganza e incisività e sottolineando tutte le sfumature del suono con bellissimo legato. Francesca Lombardi Mazzulli, impegnata nel ruolo en travesti di Gilade, è stupefacente: la vastità di sfumature della sua voce rotonda e l’agile virtuosismo dominano sapientemente e con grazia le arie di Gilade, tra le più complesse dell’intera opera. Non meno pregevole la prova scenica di Chiara Brunello (Tamiri), sia nei recitativi che nelle arie, e di Elena Biscuola (Berenice) che sottolinea il suo ruolo in modo marcato e definito. Leonardo Cortellazzi (Pompeo) ben caratterizza cromaticamente il suo personaggio, e Mauro Borgioni (Aquilio) con un’esecuzione perfetta dà prova di grande presenza interpretativa. Silvia Alice Gianolla (Selinda) è cristallina ed efficace sul piano canoro e aggraziata sul piano recitativo. Una serata davvero preziosa goduta appieno dal purtroppo scarso pubblico.
Giulia Clai