Concerto per piano di Ryuichi Sakamoto
Regia: Neo Sora
Pala Biennale, Venezia 7 settembre 2023
Uno degli eventi più sorprendenti della Biennale Cinema di Venezia è stata la proiezione nella sala grande della Pala Biennale di OPUS, un concerto per solo piano di Ryuichi Sakamoto, filmato tre mesi prima che il grande pianista giapponese morisse per tumore. È stato il suo ultimo concerto. Una battaglia, avresti detto, per strappare gli ultimi brandelli di vita e di arte da un piano monumentale e sinistro. E da un destino che lo ha condannato. La scena è in bianco e nero, austera, essenziale, con l’uomo e il piano che emergono appena dall’ombra e si fronteggiano nell’ultima sfida. Dopo qualche minuto di dolorosa concentrazione, il volto fortemente segnato dalla malattia, Sakamoto si china sul piano e, come la accarezzasse, comincia a fare scorrere le dita sulla tastiera. Delicato, sommesso, ispirato. Un leggero merletto di note. Ogni nota è preziosa, e le prepara con amorevole pazienza. A volte indugia, sente che potrebbe non farcela, teme la sconfitta. Alterna due note, variandone i tempi, per una ventina di volte, il volto contratto come raccogliesse tutte le sue forze. Poi quando la melodia nasce e le note si inseguono nella loro corsa giocosa, il suo volto si illumina e sorride. Cosi nascono tante storie. Piccole storie, tristi e allegre, sussurrate e gridate, che sgorgano tutte da quello che è il dramma principale: la lotta di un uomo fragile e un grande musicista contro il silenzio e la morte. Sakamoto, che ha avuto una lunga carriera, ha conosciuto il trionfo nelle sale di concerto di tutto il mondo ed è l’autore di tutti brani da lui suonati in quel film-concerto per l’ultima volta. Il bel concerto e l’accorta regia hanno prodotto una grande emozione: il pubblico, numeroso e giovane, ha applaudito a lungo. Attilio Moro